top of page

Menu Extra

Cecil Taylor

Eroe dell'avanguardia

 

 

“ Energia, percussione, movimento: tre costanti che egli si sforza di dominare, con una frenesia preparatoria più simile all'allenamento sportivo che alla “prova” teatrale ( del resto i suoi concerti sono commentati nella maggior parte dei casi in termini di prestazioni fisiche). ”

 

Possono scorrere nella nostra mente le tappe e i personaggi importanti che hanno segnato/accompagnato la vita di Cecil Taylor, dalla prima infanzia con una insegnate di pianoforte amica della madre che gli impartisce i primi insegnamenti di musica classica, al marito di quest'ultima percussionista della NBC Synphony Orchestra (allora diretta da Arturo Toscanini). Lo zio pianista gli fa conoscere le grandi orchestre swing di Jimmie Luncerford e Cab Callaway; Duke Ellington invece è considerato “di famiglia” e nel 1954 a ventuno anni accompagna i ballerini di tip tap Bill Bailey e Buck a sottolineare la passione per la danza. Ma la morte della madre avvenuta quando lui aveva tredici anni lo allontana dalla musica e solo grazie ad un compagno batterista ne rientra attraverso un concorso radiofonico per cui ottiene un premio. Cecil Taylor, pianista, compositore e poeta, nasce a Long Island City (Long Island) il 15-3-1933 da padre cuoco e domestico di un senatore e da madre indiana con nonni scozzesi. Anche lui conoscerà la discriminazione: prima rifiutato da un padrone di un albergo, poi deve sopportare i preconcetti del suo professore di composizione della New England Conservatory.
Ma c'è la musica per il giovane Cecil, infatti scopre il bee bop e conosce i migliori musicisti di Boston: Jaki Byard, Charlie Mariano, Sam Rivers su tutti, ma anche il critico Nat Hentoff che lo invita nella sua trasmissione settimanale e nel 1951 assiste al club Hit Hat ad una esibizione di Charlie Parker. Tra i pianisti che più lo colpiscono ci sono: Erroll Garner, Mary lou Williams e Dave Brubek, Thelonius Monk ma soprattutto Duke Ellington. Molto importante il periodo di accompagnatore con Hot Lips Page e con Steve Lacy al Five Spot di New York che diventa un posto alla moda per pittori e artisti dei dintorni. Il suo istinto musicale lo porta verso espressioni musicali “libere”, incide per la Blue Note e in Europa e figura nel programma della fondazione Maeght.
Essendo la sua musica difficilmente accettata dalle case discografiche, ne crea una sua all'inizio degli anni settanta, la Unit Core con cui registrerà solo due dischi. La musica diventa per lui un ventaglio di attività che comprende il lavoro da solista e alla testa di altri gruppi, insegnante dell'università del Wisconsin, e ottiene una borsa di studio alla Fondazione Guggenheim nel 1973. Sei anni dopo è in una all stars con tra gli altri Enrico Rava e nello stesso anno con Max Roach.
Per Taylor il pianoforte è "88 strumenti insieme", "quando suona in assolo a passi misurati (in punta di piedi), sottolinea l'idea di una danza sulla tastiera richiamando fenomeni di trance della musica africana. Memorabile, in studio con l'Art Ensemble of Chigago in Cun-un-un-un-an del 1984 in cui il suo pianoforte s'impopne quale percussione centrale, un flusso sonoro ininterrotto, denso e intenso con  momenti di vera rivelazione.
 
 

 

- Reunion Concert 1985 -

One Night with Blue Note

The Historic All-Star

bottom of page