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CHE COS'E' IL  JAZZ?

"Ecco, quello è il jazz"

 

Tratto da: Come il jazz può cambiarti la vita,

di Wynton Marsalis

Serie Bianca Feltrinelli,  Milano, Febbraio 2009.

Non è solo musica, il jazz.

E' anche un modo di stare nel mondo, e un modo di stare con gli altri: al cuore della sua "filosofia" ci sono l'unicità e il potenziale di ciascun individuo uniti però alla sua capacità di ascoltare gli altri e a improvvisareinsieme tra loro.

E' stato creato dai discendenti degli schiavi, ma sa parlare di libertà. 

E' figlio della malinconia del blues, ma sa lasciarsi andare alla felicità più pura.

Le sue radici sono nella tradizione, ma la sua sfida è la continua innovazione.

E anche se vive di continue tensioni armoniche e ritmiche, ha saputo e sa essere ancora messaggero di pace.​

Incontrammo Danny Barker nei primi anni settanta, era un personaggio pittoresco, pieno di vitalità e di fantastiche storie che sapeva raccontare bene. Amava la musica di new Orleans e amava i bambini.
Quel giorno io e mio fratella Branford apprendemmo una lezione decisiva sul jazz - e sulla possibilità di una vita basata sull'espressività personale e sul rispetto reciproco.
Una lezione profonda e indimenticabile. Cominciò ccon la batteria: la grancassa e il piatto sono la chiave di tutto quanto. Suoniamo in quattro quarti. Uno, due, trte, quattro.
La grancassa suona sull'uno e sul tre e il piatto sul due e sul quattro.
E come se si rispondessero l'un l'altro. Così, quando la grancassa fa bummp si risponde con il piatto: chhh. 
 
                                                            1          2          3          4 
                                                      bummp, chhh, bummp, chhh
                                                            1          2          3          4 
                                                      bummp, chhh, bah-bummp bummp
                                                                                                          chhh
 
Ecco, in quel quarto colpo della seconda misura, il piatto e la grancassa vanno daccordo tra loro.
E quando li colpite allo stesso tempo ecco, quello è il jazz. 
"Vedete", continuò, "voi dovete saltellare tutt'attorno mentre eseguite la vostre parti e dovete assecondare il ritmo, proprio come se steste ballando o saltando la corda."
Poi passò alla tuba. "Ecco la tuba, il più grosso strumento che ci sia. Voi suonate delle grosse note e lasciate degli spazi. Le cose grosse si muovono lentamente."
Cantò qualche passaggio di tuba. "Voi siete collegaticon la grancassa.
Voialtri due siete là sotto, perciò non vi dovete separare.
Voialtri siete il pavimento - le fondamenta del beat." 
Il tipo con la tuba cominciò a suonare.
Barker disse: " Dovete suonare con sentimento.
E quando suonate con sentimento, là sotto dovete saltellare" . Così si mise a saltellare su e giù.
Poi cominciarono insieme la tuba e al grancassa. E lui disse: " Dovete mescolare i suoni e suonare sempre insieme!" .
Poi, dopo che ebbero fatto un rumore dal fondo della pancia, come un brontolio disse: " Ecco quello è il jazz".
A questo pinto si voltò verso il trombone: " Che cos'hai tu che non ha nessunìaltro?" 
"La coulisse" disse il ragazzo.
" Proprio così. Nel jazz, devi sempre avere qualcosa che ti rende diverso dagli altri. Sii fiero di essere te stesso.
Tu suoni uno strumento basso. Più suoni basso, più lento va il ritmo.
Adesso voglio che suoni una parte come questa" E cantò la parte. "
Di tanto in tanto, rrrhhhhrrrraawwmmmp, voglio che tu questa parte la scivoli, la frantumi, la riduca auna nota.
Falla apezzi! La tuba, la batteria e il trombone cominciarono a suonare assieme, e sembrava davvero orribile.
Barker disse: " Ecco la musica jazz!".
Poi si rivolse ai trombettisti. Disse: La tromba è lo strumento solista. Voi dovete sssere forti. 
"Siete voi a suonare la melodia" . Così ci insegnò una melodia, Li'l Liza Jane.
Cominciammo a suonare. E una volta che avemmo suonato la melodia, procurandole parecchie Ferite pittosto dolorose, lui disse: " Suonatetle con personalità, le note. Scuotetele! Giocateci attorno! E suonate con ritmo. Dovete pure saltellare" . 
Tutto quello che voleva che seguissimo ce lo cantava prima. Così suonammo la canzone con tutti gli altri e sembarava rumore puro. Già era assolutamente terribile, ma in fondo ne poteva venir fuori un bel divertimento.
Dopo andò dal clarinettista: " Vedete tutti questi tasti che ci avete? Voi potete suonare acuto, più acuto di una tromba, potete fare rapidi cambi di notatrilli e roba del genere.
E' questo che vi distingue dai trombettisti.
Voglio che voialtri ogni tanto la facciate tutte queste cose. Suonate la stessa melodia della tromba ma un'ootava più su".
Cantò anche la parte del clarinetto. I clarinettisti squittirono e scriccchiolarono.
Barker ascoltava. Poi disse: " Tutto ciò che fate fatelo con personalità. Cavte fuori, piegate, pattinate quelle note".
Loro ci provarono. 
Barker disse: " Quello è il jazz!
Adesso fatemi sentire i clarinetti e le trombe sulla melodia.
Ma quando suonate tutti insieme, dovete parlare tra di voi.
Il clarinetto deve riempire lo spazio lasciato dalla tromba e la tromba deve per forza lasciare libero quello spazio" . Così provammo a suonare tutti insieme. Il clarinetto suonava la melodia un'ottava più sopra, mettendoci delle note veloci, ma sempre quittendo e scricchiolando. Trribile.
Allora Barker: "Mettiamola su assieme Li'l Liza Jane". Era la cosa più cacofonica e disarticolata che si possa sentire in tutta una vita. 
" Signori," concluse entusiasticamente, " ecco, quello è il jazz."
 
Barker ci stava insegnando una cosa: voi siete creativi, chiunque siate. 
Jabbo Smith, Danny Barker, Orange Kellin, Frog Joseph, Lars Ed
Original Dixieland One Step
Li'l Liza Jane

The Perseverance Brass Band

Kermit Ruffins

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