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La scomparsa del Mestro Claudio Abbado, ha visto il mondo politico lodarne le qualità di artista e uomo di cultura, provocando però nel direttore del mensile Musica Jazz Luca Conti, un commento piccato nei confronti della classe dirigente: i nostri politici cercano "visibilità a buon mercato, " Il presidente della regione Lombardia, Roberto Maroni ad esempio: "perdiamo un rappesentante importante del nostro patrimonio culturale" e poi l'attività dell'Orchestra Mozart, (creatura prediletta del Maestro) è costretta a chiudere per mancanza di fondi. 
La Presidente della Camera Laura Boldrini  "Claudio Abbado merita la nostra gratitudine non solo per la grandezza della sua arte... ma anche per la tenacia e il coraggio con i quali ha tenuto viva, la necessità che la cultura non venisse penalizzata e che il Paese ponesse fine a una politica dei tagli".
"Un noto commercialista di Sondrio, tre volte ministro dell'Economia e delle Finanze lanciò negli anni novanta lo slogan: "con la cultura non si mangia" . "Marco Magnani, Senior Fellow della Harvard Kennedy School invece un paio di mesi fa ha dichiarato, " ogni euro investito  in cultura  genera dai due ai sei euro di prodotto interno lordo" si legge nell'editoriale: " la cultura è un moltiplicatore di attività da cui potrebbe trarre beneficio lo Stato: cinquanta centesimi investiti a fondo perduto potrebbero  generare entrate fiscali fino a due euro, ovvero intorno al 300%, in Italia ma anche in Europa i ricavi sono nettamente inferiori ai costi, le spese non riescono ad essere ammortizzate e al posto di un circolo virtuoso se ne è innescato uno vizioso con il risultato del deperimento della cultura".
Spesso ci si chiede ma i soldi ci sono? " I 12 dirigenti apicali dei cappellani  militari (!) di esercito e polizia guadagnano quasi 100.000 euro annui. Quindi la prossima volta che vi dicono che lo Stato non ha fondi per la cultura, non credeteci. Non è vero."

Notestonate

I POLITICI E LA CULTURA

 Pubblicato il 23 Marzo 2014, a cura  di Giuseppe Caramuta

 

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