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  30 Aprile 2014 GIORNATA  INTERNAZIONALE  

DELLA  MUSICA  JAZZ 

 Pubblicato il 1 Maggio 2014, a cura  di Giuseppe Caramuta

 

Il 30 aprile scorso è stata la giornata internazionale dellla musica jazz.
La risoluzione 39, della Conferenza generale dell’Unesco recita “il Jazz è uno strumento di sviluppo e crescita del dialogo interculturale volto alla tolleranza ed alla comprensione reciproca e invita i paesi membri a partecipare alla celebrazione della giornata del jazz.
Questa giornata da dedicare alla musica del XX  secolo, parte da un suo attore che ha notevolmente contribuito a svilupparla, il pianista e compositore Herbie Hancock.
Partendo da Osaka (Giappone) che quest'anno ospita le celebrazioni, in tutto il mondo ci sono stati eventi grandi e piccoli a evidenziare le caratteristiche culturali e sociali insite nella musica afroamericana.
Il viaggio è lungo, ma a riassumere il perchè della importanza di questa musica sono gli stessi contenuti, che ci aiutano a fare chiarezza delle varie fasi (cambiamenti), che lo hanno elevato e raffinato fino a determinare i generi e gli stili che conosciamo oggi e che come un boomerang ne hanno contagiato il jazz stesso.  Se Kind of blue di Miles Davis, lo possiamo considerare il manifesto della musica modale e che ha influenzato i gruppi rock degli anni sessanta, sarà il rock stesso poi a portare quelle novità che apriranno nuove strade con il jazzrock e la fusion. ​
Per l'occasione mi piace proporvi qualcosa di vissuto da chi, il jazz lo ha respirato sin dalla nascita, e di cui ne è diventato un protagonista assoluto, il trombettista Wynton Marsalis, con un brano molto significativo, tratto dal suo libro "Come il jazz può cambiarti la vita": 
 
" Non è solo musica, il jazz.
E' anche un modo di stare nel mondo, e un modo di stare con gli altri: al cuore della sua "filosofia" ci sono l'unicità e il potenziale di ciascun individuo uniti però alla sua capacità di ascoltare gli altri e a improvvisareinsieme tra loro.
E' stato creato dai discendenti degli schiavi, ma sa parlare di libertà.
E' figlio della malinconia del blues, ma sa lasciarsi andare alla felicità più pura.
Le sue radici sono nella tradizione, ma la sua sfida è la continua innovazione.
E anche se vive di continue tensioni armoniche e ritmiche, ha saputo e sa essere ancora messaggero di pace".​
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